miglior impastatrice

Cerchi l’impastatrice migliore per la tua cucina? Leggi la guida per scegliere quella giusta per te!

I tempi sono cambiati rispetto a quelli delle nostre nonne che dedicavano molte ore della loro giornata a preparare deliziosi manicaretti usando solamente le loro mani.

Le donne moderne sono sempre di corsa, impegnate a destreggiarsi tra lavoro, casa e famiglia, ma non per questo trascurano la qualità dei cibi che mangiano. Hanno però a loro disposizione degli aiuti che le generazioni precedenti non hanno avuto.

Uno di questi è la macchina impastatrice (qualcuno la chiama robot da cucina, anche se ci sono delle piccole differenze).

Di seguito una lista delle migliori impastatrici che potete trovate su Amazon.it

Compare sia nelle cucine delle case, che in quelle dei più grandi ristoranti, sempre più frequentemente. Un tempo infatti, il loro costo era eccessivo, ed aveva fatto diventare le impastatrici l’oggetto del desiderio di molte casalinghe che però non potevano permettersi di acquistarle.

Ma oggi le cose sono diverse, anche grazie al prezzo sempre più alla portata di tutte le tasche. Questo macchinario, che consente di amalgamare in modo semplice e veloce anche gli alimenti più diversi tra loro, accorcia sensibilmente i tempi di preparazione di alcuni cibi.

Pane, pizza, dolci e focacce possono essere preparati, grazie a loro, in modo più semplice e senza che l’impasto produca grumi. Per mixare nel modo migliore tutti i vari alimenti le impastatrici sfruttano il movimento circolare del loro meccanismo.

Come scegliere un’impastatrice

I vecchi modelli, che risalgono a quasi cento anni fa, erano molto semplici e con funzioni limitate, mentre quelli di ultima generazione, con caratteristiche tecniche pressochè infinite, ci mettono di fronte ad un grosso problema: come scegliere quella più adatta al nostro caso?

Ci cono varie caratteristiche del prodotto che dobbiamo prendere in considerazione, a partire da quelle che sono legate più direttamente alle nostre esigenze, come il prezzo e l’utilizzo che abbiamo intenzione di fare dell’impastatrice. Sarebbe inutile comprare un oggetto non troppo complicato che magari non sfrutteremo mai totalmente, spendendo cifre enormi.

Di seguito troverete elencati alcuni aspetti da prendere in considerazione prima di compiere l’acquisto dell’impastatrice.

Velocità

Un aspetto da analizzare a fondo è la variazione delle velocità del motore. Molto importante perché non tutti i cibi hanno bisogno di essere miscelati alla stessa velocità. Un modello, per essere considerato valido, dovrebbe averne almeno 10, altrimenti rischia di diventare un acquisto inutile.

Un movimento troppo rapido potrebbe portare il prodotto a schizzare fuori dal contenitore e sporcare ovunque.

Una funzione che sarebbe bene fosse sempre presente è quella di “riposo”; ci sono infatti alcuni prodotti che hanno bisogno di fasi di stop durante la loro miscelazione, ma può anche capitare che sia il cuoco a doversi fermare un attimo per fare altri lavori, ed abbia necessità di bloccare per un po’ il macchinario, magari per aggiungere un nuovo ingrediente, senza però dover spegnere l’impastatrice.

Potenza

I watt, che non vanno confusi con il consumo energetico dell’impastatrice, indicano la potenza del prodotto.

Talvolta i due valori possono coincidere ma, specialmente nel caso dei modelli più evoluti, la potenza di solito è maggiore del consumo. Questo dato può essere visualizzato leggendo la scheda tecnica del prodotto.

Per non pentirsi dell’acquisto, il valore dei watt dell’impastatrice è bene sia di almeno 325W, per garantirne un’efficacia sia con alimenti facili da impastare ma anche con quelli più viscosi, o per evitare di bruciarne il motore a causa del troppo sforzo.

La potenza di questa categoria di prodotti oscilla tra i 300W, nei modelli più semplici, fino ai 1600W nel caso di quelle professionali. Da notare che alcune tipologie hanno incorporata una sorta di salva vita che le blocca in caso di riscaldamento eccessivo.

Capienza

La capienza, cioè la capacità massima, indicata in litri, del contenitore dell’impastatrice, va scelta con particolare attenzione. Se lo spazio a disposizione nella cucina è molto, ed il suo uso è destinato alle esigenze di una famiglia numerosa, la scelta migliore è quella di un prodotto con una capienza maggiore.

Questo tipo di scelta, di contro, non fa per noi se le quantità di cibo da miscelare sono minime, infatti questo elettrodomestico non lavora correttamente se il contenitore è troppo vuoto. Per fare l’impasto per il pane è necessario un contenitore di dimensioni abbastanza grandi ma sono sufficienti anche modelli di uso casalingo che di solito hanno una portata tra i 500 grammi fino ai 2 chili.

Per darvi un esempio pratico della portata reale di una ciotola, prendiamo il caso di una di 5 litri, che, convertita in chilogrammi può contenere circa 4-4,5 chili di prodotto. I contenitori di ristoranti e pizzerie di solito hanno una capacità di oltre 500 chili.

Contenitore

Oltre che alla portata è importante che il contenitore per il prodotto da miscelare sia di ottima qualità. La maggior parte delle impastatrici sono dotate di una ciotola in acciaio inossidabile, o in altro metallo, presente nel kit di base.

Questo materiale ben si presta ad evitare che gli alimenti si attacchino al bordo, ne rende la pulizia più rapida, e non porta il cibo a surriscaldarsi come invece accade quando si utilizzano contenitori in plastica. Le ciotole vengono fissate al corpo dell’impastatrice tramite diversi mezzi. Il bloccaggio alla base della contenitore è il più usato ma in altri casi ci sono blocchi tramite ganci o bracci metallici che tengono uniti ciotola e impastatrice.

E’ fondamentale che questi funzionino a dovere per evitare di veder girare su se stessa la ciotola una volta accesa l’impastatrice. Utile è la presenza di manici sul bordo della ciotola per renderne migliore la presa e lo svuotamento. Nelle impastatrici di fascia più alta il contenitore è costituito da una piccola pentola per permettere in modo più semplice di completare la preparazione del cibo.

Accessori

In dotazione, o da comprare separatamente, le impastatrici dispongono di numerosi accessoriI più comuni sono le fruste ed i ganci, usati per ingredienti di media consistenza.

La frusta K, detta anche a foglia, ha una forma che bene si presta a raccogliere il cibo che si deposita del bordo della ciotola. E’ molto adatta per tutti quegli impasti dove non si deve permettere all’aria di penetrare e si usa per creare l’impasto per la pasta frolla o plumcake.

Altro accessorio è la frusta a filo, formata da fili in acciaio, molto utile per sbattere uova e frullare creme.La frusta a gancio viene usata per tutti i prodotti lievitati. Il gancio ad uncino trova utilizzo nel lavorare prodotti con consistenza più dura, come l’impasto per il pane.

Il gancio a spirale viene usato per impasti di media consistenza; ne esistono di diverse forme, in base alla curvatura della spirale stessa. Ultimo, ma importantissimo accessorio è il paraschizzi da usare in caso di impasti semiliquidi.

Nei modelli più economici capita spesso che siano dati in dotazione solamente le fruste e non i ganci e si renda quindi necessaria una spesa ulteriore. In caso di necessità di acquisto di accessori per la nostra impastatrice tenere sempre presente che non tutti sono compatibili ed informarsi a riguardo.

Impastatici planetarie

Prendono il nome dal tipo di movimento che producono, circolare, come quello dei pianeti intorno al sole. Ma quello rotatorio è un movimento che compiono in due modi diversi:

  • Semplice movimento circolare
  • Movimento di rotazione intorno al centro, per riuscire a mescolare, in modo più uniforme possibile, il cibo

Particolarmente adatta a lavorare per lo più prodotti morbidi, è uno degli elettrodomestici migliori in commercio.

Uno dei vantaggi offerti dall’uso dell’impastatrice planetaria, è sicuramente la velocità nel preparare impasti che richiederebbero tempi lunghi di lavorazione, associato alla poca quantità di sporco prodotta.

Ma che tipi di impasto si possono produrre con una planetaria?

Veramente molti, e dalle consistenze più disparate. I numerosi accessori di cui sono dotate servono per amalgamare in modo uniforme prodotti diversi tra loro. Un falso mito da sfatare, in tema di planetarie, è legato al consumo elettrico; l’energia che usano varia in proporzione alla loro potenza, ed anche un’impastatrice da 1000W non consumerà che 20 centesimi circa all’ora.

Anche l’uso della planetaria ha degli svantaggi, legati all’ossigenazione dell’impasto in fase di lavorazione, ed al suo surriscaldamento. Se i vantaggi come risparmio di tempo sono consistenti, va detto che questo ha un costo, infatti le impastatrici planetarie, specialmente quelle di ottima qualità, hanno prezzi non propriamente economici.

Non conviene però ripiegare su prodotti da poche decine di euro, che si possono facilmente trovare in commercio,  perché di sicuro gli svantaggi saranno molti. Su tutti il fatto che questi oggetti sono plasticosi e quindi leggeri, cosa che ne influenzerà la stabilità durante l’utilizzo. Pensate di usare la planetaria mentre questa si muove sul tavolo…di sicuro sarebbe una cattiva idea.

Impastatrice a spirale

Dotata di una o due spirali impasta molto velocemente, senza permettere che il prodotto si surriscaldi. Al contrario della planetaria, l’impastatrice a spirale trova un maggior utilizzo in ambito industriale in attività come pasticcerie e panifici.

Anche se possono essere usate per prodotti di consistenza dura, la loro funzione di base, è quella di miscelare farina, acqua e lievito per creare sostanze da usare poi per altri impasti. Quelle che sono dette mono fase hanno la portata che varia dai 18 kg ai 50 kg.

Le impastatrici a spirale trifase, anche queste di tipo professionale, permettono di scegliere tra due o più velocità. Ne esistono anche di varianti adatte ad uso casalingo, con portata tra i 5 kg ed i 12kg, che vengono usate soprattutto per produrre l’impasto per il pane.

Ci sono anche varianti con capacità inferiore ai 5 chili, il modello più adatto alle famiglie. Totalmente in acciaio, lavorano con un movimento rotante per favorire l’amalgamarsi del cibo. La spirale tende continuamente l’impasto attraverso il suo costante movimento.

La cinghia, che ne regola la rotazione, nei casi di macchine di fascia medio alta, rende il prodotto particolarmente silenzioso durante il suo utilizzo. La loro struttura in acciaio le rende resistenti agli urti e all’uso prolungato. Come già nel caso delle planetarie, anche per le impastatrici a spirale  è bene evitare acquisti di prodotti troppo economici che potrebbero persino diventare pericolosi.

Meglio spendere un po di più, ma per un prodotto che ne valga veramente la pena.

Impastatrice a spirale o planetaria?

La scelta dipende soprattutto da quelle che sono le nostre aspettative di utilizzo, ma, se vogliamo fare un’analisi oggettiva, ognuno dei due prodotti ha dei pregi e dei difetti. Alcuni aspetti negativi le associano, e sono legati alla resa che il loro utilizzo può avere sugli impasti, come il loro surriscaldamento ed i problemi di areazione degli alimenti durante la miscelazione.

La loro differenza, che porta a preferire un prodotto all’altro, è legato alla destinazione d’uso; è importante sapere se questo sarà utilizzato in ambito casalingo od industriale. Nel caso in cui il suo uso sia legato alla casa ed alla famiglia il prodotto più adatto sarà senza ombra di dubbio la planetaria.

Nel caso in cui il vostro acquisto sia legato ad attività lavorative bisogna fare un ulteriore diversificazione. Pizzerie, pastifici o pasticcerie è meglio che si orientino su impastatrici a spirale, che offrono caratteristiche più adatte alle loro esigenze. Nel caso di ristoranti, laboratori artigianali, personal chef o cake design sono preferibili le planetarie, poiché la necessità di creare grandi quantità di impasti sarà minore.

Ce ne sono modelli in commercio capienti e affidabili a cifre non proibitive, intorno ai 500-600 euro. Oltre che una questione di scelta tecnica, spesso la decisione viene influenzata anche da questioni di spazio. Un piccolo negozio spesso non dispone dello spazio sufficiente per contenere un macchinario di grosse dimensioni.

Diciamo che se si equivalgono da un punto di vista tecnico non lo fanno sotto altri aspetti. La sceltà è ardua.

Sbattitore o impastatrice?

Se delle impastatrici abbiamo capito il funzionamento e le caratteristiche, prima di metterle a confronto con i classici sbattitori da cucina è bene dare qualche informazione anche su quest’ultimi. Molto più semplici delle impastatrici, gli sbattitori elettrici sono composti da un corpo centrale, che va sorretto con le mani durante l’utilizzo, dotato di due fruste o ganci nella parte anteriore.

Per poterlo usare va messo direttamente a contatto col materiale da miscelare, inserendolo direttamente nel contenitore dove sono stati versati gli ingredienti che vanno amalgamati tra loro.  Ad azione manuale anche il movimento circolare degli accessori, necessario poiché, altrimenti, l’azione dello sbattitore sarebbe limitata ad un unico punto.

Vantaggi: Tra i vantaggi dell’utilizzo di un elettrodomestico simile ci sono sicuramente l’ingombro molto ridotto, associato alla facile pulizia, al poterlo usare all’interno di vari contenitori, senza aver bisogno di ciotole specifiche,  ed un costo basso.

Svantaggi: Presenta anche degli aspetti negativi; su tutti la potenza del motore, che difficilmente sarà ai livelli di quello di una impastatrice, la poca stabilità della ciotola, che non è fissata a nessun supporto, ma si affida alla nostra presa, e infine la poca efficacia su impasti particolarmente duri.

Ma quindi quale scegliere?

E’ indubbio che le qualità delle impastatrici siano migliori, ma bisogna tener conto delle nostre reali esigenze. Se la useremmo solo raramente o magari per creare impasti che verrebbero meglio se realizzati a mano è meglio non acquistarla e, al bisogno usare un ben più economico, ma efficace sbattitore.

Ultimo aggiornamento 2023-07-17 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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